Alla scoperta della Via dell'Ambra

“Nascitur autem defluente medulla pinei generis arboribus, ut cummis in cerasis, resina in pinis erumpit umoris abundantia…”

(Nat. Hist. XXXVII, 42)

Un collegamento tra le Marche e l'Europa

Fin dall’antichità l’ambra è stata apprezzata e ricercata non solo per la realizzazione di gioielli e di oggetti di lusso, ma anche per le virtù magiche e terapeutiche che le venivano riconosciute; la modellabilità, il colore brillante e l’intenso profumo, sprigionato a contatto con il fuoco, rendevano questa resina una risorsa preziosa.

Gli antichi conoscevano benissimo l’origine naturale dell’ambra ma le attribuivano anche un’origine mitica: si narrava fossero le lacrime delle Eliadi versate per la morte del loro fratello Fetonte.

I giacimenti d’ambra dei paesi baltici sono stati quelli più conosciuti e più sfruttati nel corso della storia. Da qui hanno avuto origine i famosi percorsi commerciali chiamati appunto “Vie dell’Ambra” che raggiungevano l’Europa e il Mediterraneo.

Una delle più importanti “Vie dell’ambra” passava per le nostre coste adriatiche, favorendo lo sviluppo di importanti centri di smistamento e di lavorazione come Verucchio nel riminese e Belmonte Piceno nelle Marche.

L'impegno di Picenum Legacy

Picenum Legacy vuole contribuire alla creazione e allo sviluppo di una rete internazionale che coinvolga i principali siti e musei legati alla via dell’ambra posti su quella “strada” che dai paesi baltici raggiungeva la nostra penisola. Una rete di contatti e di collaborazioni che attraverso la ricerca scientifica, nuovi linguaggi e nuovi modi di comunicazione, possa rendere più fruibile e più attraente quella che è considerata una delle più antiche e affollate rotte commerciali.